Osteopatia viscerale
Sviluppata da J.P. Barral e P. Mercier, è un altro ramo dell’osteopatia.
Anche nel resto del corpo l’assenza di restrizioni interne determina la libera circolazione dei fluidi corporei e cioè del sangue arterioso e venoso, della linfa, dei liquidi interstiziali. I movimenti interni come il battito cardiaco, la respirazione e la relativa azione diaframmatica, la peristalsi gastrica e intestinale, influenzano le normali attività quotidiane. Per permettere la fluidità dei movimenti i singoli organi, i nervi, le arterie, i muscoli e il sistema nervoso centrale, sono avvolti da tessuto connettivo. Il suo ispessimento porta, con il tempo, alla strutturazione di un’aderenza, mentre la sua permanenza nel sistema per lungo tempo può portare alla fissazione di un organo o tra diversi organi. La conseguenza di ciò è una diminuzione della motilità viscerale.
Quando la mobilità viscerale diminuisce, si crea una tensione che viene trasmessa ai tessuti limitrofi ed in continuità ad altri tessuti, formando così catene tensive che possono essere anche molto distanti dalla fonte della disfunzione. L’obiettivo dell’osteopatia viscerale è, quindi, l’individuazione delle zone di tensione primaria, attraverso una tecnica di ascolto manuale. Il terapista, individuata la zona di tensione primaria, esercita una forza manuale leggera che ha lo scopo di fluidificare il tessuto e rendere “funzionale” l’aderenza ripristinando la circolazione dei fluidi corporei e, di conseguenza, riportando il corpo in equilibrio.
«Armonia e salute esistono quando il movimento è libero e privo di conflitti con le strutture adiacenti. » (D.O. J.P. Barral)