Non guariamo mai totalmente da un trauma. L’etimologia stessa della parola ci porta ad interpretarlo come un avvenimento che, in maniera inaspettata e con la forza di un uragano, si impatta sulle nostre vite condizionandole dal punto sia dal punto di vista fisico sia emotivo. Fa parte del nostro “curriculum vitae”. Possiamo però evitare che si manifesti attraverso sintomi troppo intensi.

A parte chiaramente la guarigione, la riparazione e la riabilitazione, un qualsiasi trauma esige una convalescenza e un lavoro psicologico. Dobbiamo analizzarlo, capire perché è successo e che cosa ha cambiato in noi, distinguere con chiarezza il negativo ed il positivo. Il nostro recinto di protezione è stato attaccato, infranto, percosso. Bisogna dunque intraprendere un percorso di riequilibrio si fisico, ma soprattutto morale. Il primo passo sarà l’accettazione di quanto accaduto, il secondo rialzarsi e reagire all’aggressione subita.

In questa fase di riconciliazione con il nostro corpo e con il nostro equilibrio psicologico, le reazioni delle persone sono talvolta sorprendenti. La persona che ritenevamo forte e solida può rinchiudersi nel suo dolore e bloccarsi sulle sue paure. Quella che credevamo fragile può dare il meglio per superare il suo handicap, trasgredire i divieti dei medici e quelli che si impone personalmente, adattandosi e dimostrando ciò di cui è capace.

Paradossalmente un incidente può costituire un “incontro” positivo.

Abbiamo la tendenza ad affermare che il caso non esiste. Forse è vero. Ma l’incontro degli esseri e degli eventi rimane avvolto dal mistero! Cerchiamo sempre una risposta e un senso alla nostra vita. Aiutarci a dare un senso ai nostri traumi dovrebbe rientrare nel lavoro di qualunque riabilitazione. Cercare la radice del male, comprenderne i messaggi e le componenti emotive, andare incontro alla nostra fragilità e alla mortalità sono tutte riflessioni che è interessante esplorare dopo un trauma. L’obiettivo diventa quello di svolgere un lavoro a livello comportamentale e psicologico, per trovare il corretto orientamento terapeutico.

JP BARRAL- Comprendere i messaggi delle nostre articolazioni | 2015

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