Come stai?

Come stai?
É la frase d’esordio del mondo che ho intorno
Tutto bene, ho una casa
E sto lavorando ogni giorno
Che cosa vuoi che dica? Di cosa vuoi che parli?

Della rappresentazione sempre in corso del tuo stato corporeo, quella che ti consente di reagire prontamente. Del senso che percepisci del tuo corpo, genericamente chiamato interocezione e delle reazioni chimiche che in autonomia reagiscono a catena e che possono avere un effetto calmante o irritante, che possono far provare un desiderio di cibo o di sesso. Cerca l’omeostasi, quel meccanismo che, comunque vada, anche se accadesse qualcosa di inaspettatamente grande, tenterebbe di scongiurare il pericolo, modificando il funzionamento interno dell’organismo e riportando le funzioni corporee in equilibrio.
Vorrei che provassi a percepire il sentimento di fondo, il sentimento della vita stessa, il senso di essere, il sè.
Non devi dirmi se sei felice o triste, piuttosto ciò che senti tra le emozioni, quello stato di fondo. Quello che ti descrive nel complesso. Non solo l’osteopatia, ma anche l’osteopatia ti aiuta rispondere a questa domanda e a ricercare l’omeostasi. Ciò che è necessario è che tu possa sempre avere interesse e consapevolezza dello stato corporeo in cui ti trovi e che tu possa scegliere cosa e come essere.

Musica e Osteopatia.

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 La postura, ossia la posizione del corpo umano nello spazio e la relazione tra i suoi segmenti corporei, ha una configurazione dinamica che cambia in relazione alle richieste del corpo durante le diverse attività (cit. Paolo Ricci – osteopata).

La postura del musicista viene determinata non solo dalla persona stessa, ma anche da una serie di implicazioni come ad esempio: respirazione scorretta, traumi emotivi e fisici, stress, squilibri derivati anche da una errata alimentazione. Tra queste implicazioni, anche l’esperienza del palco occupa un fattore emotivo importante e spesso porta ad un irrigidimento della fascia cervico-toracica: di frequente si nota un’elevazione ed antero-posizione delle spalle, postura tipica di chi si pone in atteggiamento “protettivo”. La somma di questi atteggiamenti errati e prolungati nel tempo, porta l’artista a non essere più in grado di esprimere al meglio le proprie risorse ed il proprio talento.

Così come un centometrista durante la finale delle olimpiadi, il musicista davanti al suo pubblico deve aver capacità di concentrazione. Il musicista, a prescindere dall’analogismo, è da considerarsi un’agonista a tutti gli effetti.

Proprio per questi motivi, sarebbe interessante ed utile “vedere all’opera” il musicista alle prese col proprio strumento, così da poter individuare più facilmente le varie distonie -ossia quelle difficoltà motorie dovute ad atteggiamenti posturali involontari dell’individuo-  che compaiono solamente durante l’espressione della propria arte.

Il trattamento osteopatico, fa si che non solo si prevenga la sintomatologia dolorosa, ma si riesca a conferire nuovamente quell’equilibrio d’armonia andato perduto e pertanto, si è invogliati e facilitati nel compiere gesti più fluidi anche se il carico di stress -sia fisico che emozionale- resti identico.

Per facilitare ancor di più un corretto ripristino delle proprie funzioni, è altresì consigliabile seguire e condurre un’attività fisica personalizzata e adattata alla persona e al proprio strumento, nonché seguire con costanza una corretta alimentazione.

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QUANTO I CAMPI MAGNETICI INFLUISCONO SULLA NOSTRA VITA?

Attorno al nostro corpo esiste un perimetro di sicurezza invisibile, che vieta l’accesso a qualsiasi intruso e ci protegge. Fisiologicamente, le nostre articolazioni sono difese dai legamenti, dalle cartilagini, dal grasso, dai muscoli, dalle fasce muscolari e dalla pelle. Tuttavia d’istinto definiamo tra noi e gl’altri una distanza che costituisce un recinto di protezione contro gli attacchi, sia fisici e materiali sia affettivi e psicologici. La nostra mente è condizionata da questa protezione. Di norma in questo perimetro non lasciamo entrare qualsiasi cosa, che si tratti di un essere, un oggetto, un pensiero o un sentimento. Se ciò avviene contro la nostra volontà, si verifica una violazione del nostro territorio “corpo”, il che diventa inaccettabile e viene avvertito come un’aggressione, fonte di paura e sofferenza. Tutti i nostri segnali d’allarme si mettono in allerta. I traumi costituiscono aggressioni del nostro recinto.

Studi condotti dal Barral Institute insieme ad un’equipe di ingegneri hanno dimostrato che questo recinto di protezione o sorveglianza può corrispondere in gran parte al campo elettromagnetico che ci circonda: un insieme di onde come gli infrarossi, gli ultrasuoni, le onde corte, le onde radio ecc. captate soprattutto dal cervello e dalla pelle.

Più globalmente e in origine, i campi elettromagnetici circolano nel nucleo della terra. Sono questi campi che, per esempio, fanno muovere l’ago della bussola. L’uomo è certamente sensibile a queste onde sottili e minuscole prodotte dal nucleo terrestre, ma tutte le invenzioni moderne (apparecchi elettronici, antenne televisive, e radiofoniche, computer, cellulari ecc.) generano interferenze e influiscono sul nostro organismo. Tali effetti probabilmente non sono benefici e alterano i nostri campi magnetici, cosi come quelli della terra. I campi elettromagnetici delle linee elettriche sono più circoscritti. Al contrario, gli altri si propagano in ogni direzione, penetrano nel nostro corpo e agiscono a nostra insaputa.

La cosa è stata dimostrata da Michael Faraday fin dal 1831: un campo elettromagnetico produce una corrente elettrica. Il corpo umano è un materiale conduttore di corrente elettrica, dentro il quale tale corrente si sposta. Gli impulsi nervosi che percorrono i nostri nervi e il nostro cervello sono correnti elettriche. La propagazione degli impulsi avviene ad altissima velocità, al punto che il nostro cervello sa istantaneamente che cosa succede nel corpo. Allo stesso modo può apportare correzioni ai nostri gesti o all’insieme dell’organismo. Questo campo elettromagnetico ci permette di avvertire la presenza di una persona senza vederla, di individuare zone negative o positive, di sentirci a nostro agio o a disagio in un dato luogo geografico oppure in compagnia di una certa persona, di metterci spontaneamente sulla difensiva o essere pronti ad accogliere.

Tutti abbiamo avuto l’occasione di renderci conto che, in una casa, in certe stanze o persino più precisamente in certe parti della stanza non ci sentiamo a nostro agio. Constatiamo inoltre che, durante i pasti in famiglia, i familiari si siedono sempre allo stesso posto e non gradiscono particolarmente che qualcuno glielo prenda. Possiamo supporre che queste sistemazioni inconsce dipendano da fattori elettromagnetici propri del posto di ciascuno, giacché tra il posto che ci siamo attribuiti e quello occupato da chi circonda i campi si incrociano e si organizzano.

Se uno sconosciuto ci tocca, la nostra prima reazione è di ritenerci in pericolo. Immaginiamo un oggetto, anche minuscolo, scagliato in direzione di qualcuno che non se l’aspetta. Qualunque magari soltanto presa di mira o sfiorata, la persona vive l’atto come un’aggressione. Le sue reazioni illustrano ciò che rappresenta la rottura del suo “recinto”. Lo sapevate che, per esempio, in casi di frattura ossea si verifica una rottura di continuità dei campi elettromagnetici prodotti dal cervello? Questo permette all’organo di sapere con grande precisione dove si verificata la frattura e meglio ancora di attuare i processi di cicatrizzazione e consolidamento.

Non è possibile provare ufficialmente che le onde elettromagnetiche esercitino un effetto diretto sulle nostre articolazioni. E’ come per il cibo! Tutta via non esito a ripeterlo, un cattivo stato di salute deriva da numerosi parametri: meccanici, digestivi, ormonali, immunitari, psicologici, emotivi e anche elettromagnetici.

JP BARRAL- Comprendere i messaggi delle nostre articolazioni | 2015

LA SALUTE È UN PRINCIPIO VIVENTE NEL CORPO VIVENTE

La Salute nella fisiologia del corpo rappresenta una condizione impossibile a definirsi. Il normale è normale ed è un esperienza vivente ed un principio in vita. Se la salute normale non può essere definita, essa può essere descritta come due livelli di funzione: il primo è costituito dalla involontaria mobilità e motilità fondamentale nella fisiologia del corpo durante la vita, il secondo è costituito dalla mobilità volontaria nella fisiologia del corpo nella nostra vita quotidiana.

Il moto non è vita. Il moto è una manifestazione di vita. L’ingegnere-medico ha l’opportunità di esaminare sia la mobilità volontaria ed involontaria nella fisiologia del corpo del suo paziente che di determinare la qualità dei meccanismi della salute in quel paziente. In altre parole, la manifestazione di “normalità” dall’interno dall’interno del paziente fornisce il moto e la funzione chiamati salute per mostrare se stessa all’ingegnere che osserva. Dal momento che lo scopo di ogni paziente è quello di tornare alla normalità, è importante che il medico conosca il funzionamento in salute dall’interno per il paziente che cerca il suo aiuto.

La salute è un principio vivente nel corpo vivente e non può essere definito. Il principio di causa ed effetto nella fisiologie del corpo può essere definito in presenza di malattia e/o trauma.

Il corpo ha in se la salute, che la malattia interrompe. L’osteopatia cerca la salute nella malattia ed aiuta a farla emergere.

io sono assolutamente convinto che Dio, della mente della natura, abbia provato la Sua abilità nel progettare (se di un progetto ci fosse bisogno), nel creare o nel fornire leggi di suo, senza modelli , per le miriadi di strutture degli esseri animati e per dar loro tutto l’equipaggiamento necessario per gli scopi della vita, con i motori e le batterie di forza motrice pienamente in azione. Ogni parte ha una dotazione completa per assolvere i suoi compiti e ha pieni poteri di selezionare ed appropriarsi del grande lanoratorio della Natura, delle forze necessari per eseguire i doveri propri del suo ufficio nell’economia della vita. In breve, l’onniscente Architetto ha tagliato e numerato ogni parte in modo che fosse andata per il posto che doveva occupare e per fare il suo dovere in ogni edificio nella struttura animale, mentre i soli, le stelle, le lune e le comete obbediscono tutti all’unica eterna legge della vita e del movimento..  ( A.T. Still )

“ROLLIN E. BECKER , D.O.  – La vita in movimento”

LA VITA NON È SEMPRE UN FIUME TRANQUILLO…

Alcuni nascondono la propria ansia, altri compensano gli squilibri. Tuttavia, per quanto tempo possiamo salvare le apparenze? C’è sempre un momento in cui cade la maschera: la vera natura mostra il suo reale aspetto. Niente è immutabile. Ci trasformiamo fisicamente, il nostro spirito evolve, il nostro carattere cambia e i nostri organi sensibili ( i nostri “punti deboli”) non sono sempre gli stessi nel corso dell’esistenza. Dunque, è importante costruire e per costruire bene, è importante conoscersi bene. Jean de La Fontaine ha scritto: “Conoscersi bene è la prima cura”.

Non trascurare nulla di ciò che il nostro corpo ci dice è un principio che dovrebbe far parte della nostra educazione, sin dalla più tenera età. Imparare a vivere con il proprio corpo e le proprie emozioni senza paura, né repressioni, né trascuratezza, attribuendo al nostro “capitale salute” la giusta importanza è essenziale. Il nostro corpo è la nostra proprietà, abbiamo il dovere di conservarla. Come il contadino veglia sullo stato delle sue coltivazioni e sull’andamento delle fioriture, possiamo vegliare sul nostro equilibrio di salute fisica e sulla nostra crescita psichica. Ogni lotto di terra ha i suoi difetti. Così noi.

Non siamo qui per giudicare, siamo qui per capire meglio ed adattarci alla realtà.

J.P. BARRAL – Comprendere i messaggi del nostro corpo | 2005

SESSO, AFFETTO ED IMMUNITÀ.

Quello che conta nelle relazioni di coppia è la qualità del rapporto.

Hajime Kimata è un immunologo giapponese molto attivo nella ricerca delle influenze delle emozioni sul sistema immunitario. Con una particolarità, però: invece di indagare gli effetti negativi delle emozioni, Kimata studia gli effetti delle emozioni positive, come, per esempio, ascoltare Mozart, vedere un film comico, ma anche fare l’amore, baciarsi, accarezzarsi.

Il ricercatore ha pubblicato i risultati di uno studio, realizzato al dipartimento di immunologia dell’Ospedale Satou, a Osaka, che ha coinvolto 24 persone con eczema atipico e 24 con rinite allergica (Kimata 2006). Queste persone sono state invitate a portarsi il proprio compagno/a ed a passare con lui/lei una mezz’oretta baciandosi e scambiandosi effusioni in una stanza confortevole, con la musica giusta ed al riparo da occhi indiscreti. Due settimane dopo, hanno ripetuto l’esperimento: stessa stanza, stessa musica, ma niente baci, solo abbracci castigati.

I risultati sono davvero intriganti. Il profilo immunitario successivo alla mezzora di baci, infatti, era nettamente diverso dall’altro e, in generale, dal profilo immunitario di queste persone allergiche: le IgE, anticorpi tipici dell’allergia, erano significativamente diminuite dopo la “cura” di baci.

Ma c’è di più: anche il profilo delle citochine era cambiato, passando da un profilo Th2 ad un profilo Th1. Infatti nel sangue delle persone allergiche, curate con i baci, la quantità di citochine Th1 è praticamente raddoppiata.

Kimata aveva rilevato, che in alcuni pazienti, dopo aver avuto un rapporto sessuale, erano meno reattivi a test cutanei verso sostanze a cui normalmente erano molto reattivi. Quali sono i meccanismi biologici ipotizzati?

La spiegazione sta nel rapporto tra stress e sistema immunitario. Nell’allergia è frequente il riscontro di situazioni stressanti, che diventano un fattore di aggravamento e di stabilizzazione. Del resto sotto stress si produce cortisolo in sovrappiù. Questo fondamentale ormone prodotto dalle surrenali è un potente attivatore del circuito Th2, quindi dell’allergia.

F. BOTTACCIOLI – Epigenetica e Psiconeuroendocrinoimmunologia | 2014

IL NOSTRO CORPO PARLA, ASCOLTIAMOLO

Il corpo possiede un linguaggio con il quale non abbiamo ancora del tutto familiarizzato. Le generazioni precedenti non hanno imparato ad ascoltarlo. Al contrario , questo corpo è stato nascosto: se qualcosa non andava, non bisognava ascoltare, ma “guarire il male attraverso il male” e, se le cose peggioravano, bisognava affidarsi alla scienza senza fare domande.

Poiché la nostra educazione ci ha portati per lungo tempo a ignorare il corpo, siamo rimasti lontani da questa comprensione intima che è il suo linguaggio. Quando tutto va bene , il corpo mostra naturalmente un equilibrio di salute, attraverso una vivacità fisica e una personalità brillante. Come la bellezza di una rosa, però, questa armonia è fragile. Dall’infanzia in poi come abbiamo visto, il corpo è sottoposto ad aggressioni tra le quali le più comuni sono le malattie infantili o i traumi fisici dovuti alla posizione fetale ed al parto. Questo continua nell’adolescenza , con l’acne e le pene d’amore, piccole preoccupazioni fisiche o psichiche che dimentichiamo, ma che lasciano immancabilmente la loro impronta.

Quando i problemi sono più gravi, le ripercussioni sono di maggiore portata: il corpo grida il suo dolore o la sua rivolta. Le parole diventano malattie. Allora ascoltate il vostro corpo. Prendetevi cura di voi, senza cadere nell’eccesso e nell’ipocondria maniacale.

J.P. BARRAL – Comprendere i messaggi del nostro corpo | 2005

L’UOMO E’ ETERNO

La vita umana è eterna. Non abbiamo prove del contrario. La vita entra nella foresta dei tessuti come uomo. Porta saggezza e abilità di costruzione. Inizia con gli atomi di tessuto, li aggiunge uno per uno fino a raggiungere milioni incalcolabili e sistema ciascuno per adattarsi alla struttura dei piani e delle descrizioni per creare un’abitazione fisica che sia adatta all’unione di mente e di materia. Così vediamo la struttura, l’uomo materiale. Esso, l’uomo, inizia a lavorare come un sapiente e grande costruttore. Pianifica strada facendo. Tutti i requisiti sono noti e ben rifiniti in tutto con abilità impeccabile. Ogni parte si adatta a tutte le altre, poiché egli fornisce dei giusti requisiti e prepara ogni atomo di materia perché raggiunga la più grande purezza nel suo genere, con strutture tali da essere adatte a ciascun atomo, prima di venir messo nella posizione richiesta per armonizzarsi con tutti gli altri atomi che entrano nella struttura di un osso o di un muscolo. Tutto il lavoro è così ben fatto che siamo costretti, come critici di belle arti, a concludere, dal lavoro e dall’abilità dimostrata nell’essere fisico dell’uomo , che l’essere umano ha avuto inizio come una vita esperta, guidato sempre più avanti da una sapienza perfetta, ogni colpo all’unisono dall’inizio alla fine. Dobbiamo concludere che egli è un costruttore guidato dalla sapienza alla prova più completa e soddisfacente del fatto che la vita è l’essenza della saggezza in azione in tutta la Natura e che l’uomo è vite e mente in cui i giorni non hanno né inizio ne fine. L’uomo  non potrebbe essere uomo ed un saggio costruttore se abitasse in mondi di materia la cui capacità di selezionare e costruire non hanno alcun limite al di là della perfezione. Egli è venuto nella foresta della materia come un capomastro, utilizzando materiali che solo una sapienza perfetta poteva selezionare. Non ha ricevuto alcuna assistenza, né gli sarebbe necessaria. Ha costruito da solo la sua casa e tutto ciò che le appartiene. La domanda a cui non sappiamo rispondere è da dove abbia preso la sua potenza e la sua saggezza. Le sue opere sono il testimone silenzioso della sua capacità di fare un lavoro perfetto. Quando prese il primo atomo di materia e lo mise in un posto, ne aggiunse altri fino a infiniti milioni mentre il suo lavoro progrediva fino ad arrivare all’uomo finito. Non venne come un germe di vita, ma come uomo in grado di provare che era padrone della materia, un perfetto genio delle costruzioni e chiedeva solo allo scettico di contraddire ciò che diceva o di provare che non era vero portando li il costruttore che fece l’uomo se egli, l’uomo stesso, non avesse controllato il primo, l’ultimo e tutti gli altri atomi nella sua costituzione. Prese a prestito del legname dalla foresta materna e portò tutti i pesi del lavoro necessario alla costruzione della casa nella quale vive. Se prende parte alla natura dell’universo, allora, per questo, ha la capacità di ragionare, di aver cura di dirigere la sua casa di vita e di locomozione attraverso il viaggio di unione fisica. In lui nulla è imperfetto salvo la sua ragione. Sembra che la sua costruzione dimostri una saggezza più grande rispetto alla sua capacità di ragionare. Troviamo che sia un lavoratore esperto, e non “un atomo di vita, un germe vivente nel protoplasma”. L’uomo. Chi lo ha creato? C’è chi dice: “Lo ha creato Dio”. Un altro pensa che se Dio avesse avuto qualcosa a che fare con la creazione dell’uomo, quel Lui, Dio, o la legge universale cui l’uomo è soggetto, mise nel suo composto vitale l’essenza della perfetta abilità costruttiva, e quest’abilità pervade l’intero universo nella struttura di mondi e di esseri di forma animale. Perciò costruire saggiamente è naturale a tutte le cose.

A.T. STILL – Filosofia e principi meccanici della osteopatia | 1902