Musica e Osteopatia.

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 La postura, ossia la posizione del corpo umano nello spazio e la relazione tra i suoi segmenti corporei, ha una configurazione dinamica che cambia in relazione alle richieste del corpo durante le diverse attività (cit. Paolo Ricci – osteopata).

La postura del musicista viene determinata non solo dalla persona stessa, ma anche da una serie di implicazioni come ad esempio: respirazione scorretta, traumi emotivi e fisici, stress, squilibri derivati anche da una errata alimentazione. Tra queste implicazioni, anche l’esperienza del palco occupa un fattore emotivo importante e spesso porta ad un irrigidimento della fascia cervico-toracica: di frequente si nota un’elevazione ed antero-posizione delle spalle, postura tipica di chi si pone in atteggiamento “protettivo”. La somma di questi atteggiamenti errati e prolungati nel tempo, porta l’artista a non essere più in grado di esprimere al meglio le proprie risorse ed il proprio talento.

Così come un centometrista durante la finale delle olimpiadi, il musicista davanti al suo pubblico deve aver capacità di concentrazione. Il musicista, a prescindere dall’analogismo, è da considerarsi un’agonista a tutti gli effetti.

Proprio per questi motivi, sarebbe interessante ed utile “vedere all’opera” il musicista alle prese col proprio strumento, così da poter individuare più facilmente le varie distonie -ossia quelle difficoltà motorie dovute ad atteggiamenti posturali involontari dell’individuo-  che compaiono solamente durante l’espressione della propria arte.

Il trattamento osteopatico, fa si che non solo si prevenga la sintomatologia dolorosa, ma si riesca a conferire nuovamente quell’equilibrio d’armonia andato perduto e pertanto, si è invogliati e facilitati nel compiere gesti più fluidi anche se il carico di stress -sia fisico che emozionale- resti identico.

Per facilitare ancor di più un corretto ripristino delle proprie funzioni, è altresì consigliabile seguire e condurre un’attività fisica personalizzata e adattata alla persona e al proprio strumento, nonché seguire con costanza una corretta alimentazione.

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FIBRILLAZIONE ATRIALE, STOMACO E MANIPOLAZIONE VISCERALE

La fibrillazione atriale (AF) è il tipo più comune di aritmia cardiaca che si traduce in oltre 5 milioni di visite ambulatoriali all’anno e centinaia di migliaia di ricoveri ospedalieri. AF appare tre volte più frequentemente nei soggetti di oltre 70 anni di età e più frequentemente negli uomini. Con l’aumento dell’aspettativa di vita, l’ictus correlato all’AF è un problema globale ed in crescita.

AF non sembra essere associato al il cibo o al consumo di caffeina. Tuttavia, è associato alla comparsa di malattie multiple.

Lo stomaco e una parte di cuore risultano essere convergenti attraverso la connessione neurale del nervo vago. Oltre ai comuni collegamenti di fisica neurale, la grelina, che è un ormone peptidico prodotto principalmente dalle cellule nel fondo dello stomaco, sopprime l’attività cardiaca del nervo simpatico. In un fenomeno denominato “cross-organ sensitization”, la stimolazione neurale di un organo è in grado di eccitare o inibire l’altro organo attraverso neuroni convergenti del CNS. La cross-organ sensitization sta accumulando un crescente campo di ricerca. Ad esempio, la distensione dello stomaco ha dimostrato di attivare i neuroni del tratto spinotalamico. In uno studio fatto sui ratti, i ricercatori hanno scoperto che l’introduzione di una sostanza “nociva” in pericardio e/o distensione dello stomaco attiva l’85% dei “neuroni convergenti gastrocardiaci”. Una  vagotomia bilaterale non ha avuto alcun effetto sulla attivazione di questi neuroni.

Nel 2012 A.J. de Koning, DO, insegnante per il Barral Institute e medico osteopata in Italia, è stato avvicinato da un noto cardiologo italiano per un trattamento, dato che non era più in grado di stare in piedi durante lunghi interventi chirurgici. Il trattamento ha avuto successo. Il cardiologo invitò De Koning a fare ricerca con 40 pazienti con fibrillazione atriale nel suo ospedale e hanno osservato cambiamenti positivi e risultati significativi per il paziente.

Seguendo questi 40 pazienti, ci si è resi conto che la zona di maggiore tensione era da ricollegare al tratto del peritoneo viscerale anteriore dello stomaco. I pazienti trattati sono così passati alcuni ad uno stato di asintomaticità ed altri alla totale sospensione dei farmaci prima somministrati.

Questo specifico trattamento osteopatico per i pazienti che soffrono di fibrillazione atriale, viene svolto anche nel nostro Centro, esattamente come è stato possibile svolgerlo nel caso dello studio scientifico.

Nella manipolazione dello stomaco De Koning, nel 2012, ipotizzò che si stava avendo una stimolazione con effetto sui rami terminali del nervo vago, afferente all’innervazione gastrica vagale, creando un riflesso visceri-viscerale. Questo riflesso, si ipotizza, viene poi consegnato al nucleo solitario (NTS) e/o nucleo ambiguus (NA) con la creazione di una convergenza centrale. Il NA fornisce l’input neurale che colpisce l’aritmia sinusale respiratoria. In uno studio svolto ancora sui ratti da laboratorio, è stato dimostrato che la NA è in grado di inibire la motilità gastrica attraverso il nervo vago. Oltre alla NA che fornisce un possibile meccanismo di neuroni nel NTS potrebbe anche contribuire alla causa del loro ruolo nel “… circuito di controllo del riflesso vago-vagale gastrico”.

Alla luce degli studi di Qin, svolti fra il 1992-2012, è possibile che questo effetto sia riconducibile ad altre note patologie gastrocardiache meno convergenti con neuroni.

Una relazione tra lo stomaco e il cuore non è un fenomeno sconosciuto come angina pectoris postprandiale ed è riconosciuto che i neuroni convergenti ne forniscano un possibile meccanismo.

A.J. de Koning sta portando a termine la sua ricerca e la preparazione per la futura pubblicazione.